Nel suo album privato, l’attrice Marisa Berenson descrive un momento cruciale degli inizi della carriera di sua nonna Elsa Schiaparelli. Era il 1927 ed Elsa stava ammirando il maglione di un’amica. Dopo aver appreso che era stato realizzato da alcuni magliai armeni, li rintracciò e commissionò un suo maglione che, scrive Berenson, ‘doveva assomigliare al disegno primitivo di un bambino in epoca preistorica’. Quel pezzo, con il suo arco trompe l’oeil volutamente imperfetto e il suo umorismo surrealista e insolito, fu una sensazione immediata e il primo successo caratteristico di Elsa. Costituì anche l’inizio di quella che sarebbe stata l’etica di Elsa per la sua maison: iniziare con un capo di tutti i giorni – in questo caso, un umile maglione di lana – ma renderlo una sensazione. Nelle mani di Elsa, quell’oggetto quotidiano e utilitaristico divenne qualcosa su cui discutere, qualcosa da desiderare, qualcosa da provocare. Da lì, avrebbe continuato a creare pezzi iconici e rivoluzionari con scheletri, aragoste, insetti e animali da circo. Ma la sua filosofia non è mai cambiata: prendi qualcosa di familiare. Ora rendilo sconosciuto. Dalla testa ai piedi dorati, il ready to wear Schiaparelli è un esercizio per rendere la quotidianità più vivida e sorprendente. Ho scoperto che più un capo è familiare – una camicia bianca, un trench fluido, un blazer da camera nero – più è felice riscoprirlo di nuovo se combinato con i codici della casa, che spesso si rivelano segreti. Ogni bottone delle maniche è un bijoux, che riecheggia l’iconografia della maison passata e presente: il buco della serratura, il lucchetto, l’occhio, il capezzolo, la colomba. Il motivo del metro a nastro, quello che Elsa ha debuttato avvolgendo una bottiglia di profumo a forma di busto per il suo profumo ‘Shocking’, ora rifinisce allo stesso modo i bordi sia delle giacche sartoriali di tutti i giorni che delle epiche camicette per uscire. L’umorismo insito in ogni parte della nostra eredità parla più forte nelle nostre due borse preferite. Innanzitutto, c’è la nostra amata borsa Visage, che io chiamo la signora Potatohead di Place Vendôme. (Non so dirti quante storie ho sentito di donne fermate per strada o negli aeroporti o nei ristoranti da persone che volevano sapere di questa borsa.) Poi c’è la nostra nuova borsa Schiap, una borsa quasi impossibile da realizzare sacco di pelle trapunto: soffice Napa cucita in una ripetizione di nastri di misurazione e accentuata dal nostro buco della serratura martellato oro. Vedi quell’umorismo e quella tradizione anche nelle nostre calzature. Il nostro buco della serratura adorna le punte del tallone e le nostre punte dorate, un nuovo classico, ricoprono la nostra nuova scarpa, ispirata a una scarpa da ginnastica sportiva tutta americana. È la fantasia della couture fatta per la strada. Quella scarpa da ginnastica è particolarmente significativa per me perché simboleggia ciò che sono: un abbraccio della mia americanità in un contesto di profonda francesità. Il ready to wear è una combinazione di entrambi: la facilità di essere americano; il rigore dello chic francese. Questa collezione ready to wear parla di questa dualità. Una tavolozza ridotta di bianchi ed ecru contrasta con i neri e gli ori Schiap più elaborati. Come dobbiamo capire oggi, due cose possono essere vere contemporaneamente. E così abbiamo Schiaparelli pronto da indossare. È per tutti i giorni e dovrebbe essere, oserei dire, “facile”? SÌ. Ma deve anche suscitare scalpore, ispirare qualcuno ad attraversare una stanza, essere un’eco straordinaria di alcuni dei nostri migliori lavori nella couture? SÌ. Elsa lo ha fatto per prima. Stiamo facendo tutto da capo.
previous post
Le Fashioniste di InVoga Magazine
Siamo un gruppo di donne appassionate del magico universo della moda, ognuna di noi viene da esperienze diverse vissute nel mondo dell'editoria di settore sia in Italia che all'estero, amiamo tutto ciò che è glamour e qui siamo semplicemente Le Fashioniste di InVoga Magazine!