“Quando sono a Roma, ogni giorno cammino dall’hotel al Colosseo indossando i miei auricolari. È come ascoltare la colonna sonora di un film immaginario con i personaggi FENDI che vedo lungo la strada”, afferma Kim Jones, Direttore Artistico Couture e Donna di FENDI. “A Roma c’è un’eleganza nella disinvoltura e nel non preoccuparsi di ciò che pensano gli altri: questo è il vero lusso. In questa collezione ho voluto riflettere questo aspetto. Si tratta di donne che si vestono per se stesse e per la propria vita, lo vedo sempre con Silvia e Delfina. Non si tratta dello spettacolo di essere guardati, ma della realtà dell’indossare e della sicurezza e chicness che ne deriva. Non si tratta di essere qualcosa, ma di essere qualcuno”. Una passeggiata attraverso Roma, dove l’ordinario si amplifica e diventa straordinario; le storie si intrecciano con il passato che diventa presente e dove lo stile personale e disinvolto riflette il mondo interiore di chi lo indossa. Nell’ultima collezione, Kim Jones esplora una facilità di vestire con una certa libertà romana, dove l’imperfezione diventa una perfezione più umana e dove il lusso si trova nel comfort e nella tranquilla fiducia che abiti e accessori danno a chi li indossa di essere se stesso. Un senso di dualità – una qualità molto FENDI – permea la collezione. Allo stesso tempo pragmatica e giocosa, la sartoria e i materiali maschili, come il finissimo kid mohair, sono applicati a una sensibilità più fluida e femminile quando sono combinati con sete e maglieria. La tradizionale cintura a tendina dei pantaloni sartoriali viene ripiegata per rivelare la sua costruzione e spesso unita a una maglieria sinuosa; la seta lavata di un abito da sera scivola nel quotidiano; le strisce di organza di morbido shearling – un utilizzo della famosa costruzione Featherlike di FENDI – vengono trasformate in gonne estive simili a spugne con camicie da lavoro; un cappotto da auto maschile di dimensioni eccessive trova un’eco femminile nelle scarpe da auto con cavigliera in metallo, con un pratico fondo borchiato utilizzato per facilitare e mantenere la presa. In breve, l’utilità e il comfort maschili si fondono con un tocco femminile, pensando all’agenzia di chi li indossa. Contemporaneamente, il passato di FENDI è reso presente da codici e motivi ricorrenti che risalgono agli inizi della Maison. Il filo conduttore del punto Selleria lega tutte le categorie della collezione attuale al passato della moda e della pelletteria. Dalla sua iniziale ispirazione e creazione da parte dei maestri sellai romani, la Selleria trova forma nelle borse e negli abiti in pelle per poi trasformarsi in una ferramenta in filo metallico sulle scarpe e viene ribadita nei gioielli FENDI Filo da Delfina Delettrez Fendi, Direttore Artistico della Gioielleria FENDI. Un’esplorazione giocosa e astratta del logo FF si ritrova ancora una volta nei gioielli e nella collezione di abbigliamento, dove raggiunge la sua audace apoteosi nel color-blocking FENDI completamente astratto di pelli intarsiate e abiti strutturati in maglia senza spalline. La palette di colori stravaganti – essa stessa una firma – è in gran parte ripresa dalla collezione donna primavera/estate 1999 di Karl Lagerfeld per la Maison, dove sono stati ritrovati e rielaborati anche abiti chiave come la sottoveste di lino spalmata di giallo acido e le sete trompe l’oeil realizzate per oggi con stampe Framis in silicone. Nelle borse di Silvia Venturini Fendi, Direttore Artistico Accessori e Uomo, una pletora di stili, dimensioni, materiali e tecniche riflette il carattere di chi le indossa. Rifuggendo dall’idea di un unico diktat, la collezione riprende l’iconografia pop di FENDI attraverso le borse FENDI Peekaboo e Baguette, Origami e First, introducendo al contempo la nuova Flip, una shopper che si ripiega in una clutch, con una costruzione giocosa e a blocchi di colore. Qui si ribadisce che non esiste una sola donna FENDI, ma molte donne FENDI, incoraggiandole a essere se stesse e ad abbracciare l’idea di libertà romana.
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